19.01.2016

Siamo tornati di nuovo a incontrare il medico di ieri per vedere quali sono le opzioni.
Ha suggerito una chemioterapia convenzionale o il metodo Di Bella, che coinvo a un dosaggio inferiore. Ha suggerito che entrambi i metodi debbano essere accompagnati da l’omeopatia e una certa alimentazione. Quando ho parlato di dieta crudista per qualche ragione ha capito dieta vegana e mi sono reso conto che non sapeva nulla di quello che stavo suggerendo. Così, dopo altre 3 ore con lui oggi non c’era conclusione su quale terapia, se fosse stato il caso, sarebbe stata quella da scegliere.
A questo punto è iniziato un acceso dibattito con lui che non riusciva a sentire quello che dicevo riguardo il non essere in grado di prendere una decisione. Ho spiegato che la decisione di vivere era presente, ma non c’era la decisione di seguire alcuna terapia finora offerta. La risposta è stata che, se io non avessi scelto una terapia nei prossimi 3 giorni allora sarebbe stato troppo tardi per iniziarne una. Ho cercato di spiegare che, se la scelta fosse nata qui non sarebbe stata dalla paura in quanto noon c’è piu paura qui e avrebbe dovuto quindi venire dal vuoto questa decisione o non lo avrebbe fatto affatto. Ancora una volta non ha sentito quello che è stato

detto e ha deciso che ero in uno stato mentale molto pericoloso e in negazione di ciò che stava accadendo nella mia vita. Gli ho detto ero così da quando avevo 23 anni e l’idea che qualcuno possa produrre una decisione o una scelta visto come qualcosa di errato è stata incontrata con una battuta che dovevo essere illuminato allora, ma lui non la pensava così.
A questo punto ho visto che era inutile proseguire.
Ci siamo lasciati in buoni rapporti dopo che ho accettato di firmare un documento che lo ha lasciato fuori dalla scena, in caso se dovessi morire e che attestava che lui aveva fatto del suo meglio per farmi prendere la terapia. Qui ho visto la sua paura, la sua limitazione.
Ciò che è chiaro da questo incontro è che anche un medico che lavora con la medicina alternativa non è aperto. Il desiderio di vivere è qui, ma il desiderio di fare le terapie suggerite finora non c’è, per cui vi è solo la testimonianza di questo fatto e un guardare per vedere se qualcosa appare come decisione.
Sono andato con Shikha nel viaggio di ritorno al negozio bio aprendere dei prodotti, mentre stava facendo la spesa per le verdure biologiche. Abbiamo anche comprato alcuni vassoi per crescere dell’erba di grano.