Categoria: Saggi

L’amore non insiste mai

Non c’è nulla che puoi fare, non puoi andare contro questo risveglio e non puoi accellerarlo. Sorgono domande perchè a qualche livello intuititvo la mente sa che sta sta accadendo qualcosa di cui essa stessa non è in controllo. La mente non può mai produrre il silenzio, la mente è un prodotto del silenzio e quindi non puoi produrre ciò che è precedente ad essa. Ma occasionalmente può divenere consapevole della sua presenza e sebbene questa sia la cosa che la mente vuole di più è anche la cosa che teme di più. E’ lo stesso schema, lo stesso gioco dell’innamoramento. Vedi ciò di cui ti vuoi innamorare e allo stesso tempo la maggior parte di te cerca di resistere. Visto che è l’Amore ciò che crea tutto l’universo, esso trovarà sempre il suo modo per riuscire, sii chiaro su questo. L’Amore non insiste mai nei suoi modi, ma sa che troverà sempre la sua strada , non ha bisogno di insistere.

Avasa

The Way Home

Dopo aver letto quello che avevi da dire sulla tua infanzia, posso risponderti che è qualcosa di molto simile alla mia esperienza di bambino. Anche io ho dovuto guardare mia madre fare delle cose, principalmente a me, che andavano oltre la normale educazione impartita ad un bambino.

Per mia esperienza, e anche di ciò che ho visto in altri riguardo tali argomenti, non credo per un solo istante che la risposta stia nel passato e nel richiamare vecchie memorie come se una soluzione potesse trovarsi in quella direzione. Non incoraggio nessuno a riscoprire memorie che sono comunque basate sull’idea che esse appartengano ad un qualcuno o che siano accadute ad un qualcuno.

Fino a che intratteniamo l’idea che lavorare sulle memorie del passato sia il modo di andare avanti, andremo continuamente indietro e la mente alla fine creerà false memorie di quello che è accaduto, questo è il gioco dell’analisi.

La risposta è la stessa che ho detto da quando ci siamo incontrati. L’energia che sorge prima dell’apparizione della memoria è ciò che è importante e questo è l’UNICO modo di andare avanti nella rimozione degli effetti di certe esperienze del passato.

Non si hanno SEMPRE delle memorie, se però quando sorgono uno si tuffa a giocarci, allora si prolungheranno nel tempo e si rinforzeranno al punto che il loro proseguimento sarà garantito. Quindi la risposta è semplicemente restare al livello della sensazione che sta prima del sorgere di quelle storie mentali che provengono dalla sensazione stessa.

Dico semplicemente, anche se all’inizio è ovvio che questo non sia semplice affatto e quindi ci vuole un po’ di fiducia che questa sia la strada da intraprendere.
Questa fiducia lascia poi spazio ad un tipo di conoscenza che più in là lascia spazio ad una comprensione più alta di come le cose si sono mosse nella giusta direzione man mano che le storie mentali sono cadute e le sensazioni sono a loro volta grandemente scemate.

Ciò su cui mettiamo la nostra attenzione è nutrito dalla nostra attenzione. La nostra attenzione è la prima attività che sorge dal Nulla dell’Essere e quindi crea quello che intende trovare in ciò che sta cercando. Questo significa che qualunque storia su cui la nostra attenzione si posi crescerà, piuttosto che diminuire.

Ho incontrato molte persone che sono state in “cura” psichiatrica, e conosco molti che si sono rivolti ad un aiuto psicologico, un passo che e’ in una direzione migliore per quanto mi riguarda, anche se da esso non ho mai visto risultati che si possa dire abbiano davvero apportato un bilanciamento naturale. Ci sono sempre dei residui che restano dopo l’analisi e nel caso della psichiatria e dell’uso di medicine tutti i problemi alla fine riemergono.

La prima cosa che è richiesta è realizzare che nessuno può sciogliere quel nodo di confusione per te e che quindi tu stessa non puoi farlo attraverso alcun metodo. Stare con la sensazione che precede l’apparire di una storia mentale che altrimenti si reinforza all’infinito è l’unico modo di uscire dal labirinto della mente. Questo implica non fare assolutamente NIENTE, permettere alle cose di essere come sono, e notare ciò che sorge senza essere attratti dai vari schemi che la mente ha creato per evitare di toccare quelle sensazioni.

Queste sensazioni sono la porta da ATTRAVERSARE per andare oltre la giungla dei pensieri E delle sensazioni.

Queste cose appartengono alla mente che è divenuta molto confusa a causa di una cattiva programmazione da parte di persone che a loro volta sono state programmate male da gente che lo era e cosi via.

Quando ho scoperto come era stata l’infanzia di mia madre, molti anni dopo che l’effetto di quello che mi aveva fatto era ormai scemato, ho sentito solo tristezza per lei e per quello che aveva attraversato. Lei stessa lo ha sentito e ha riconosciuto che questo era il modo di riconnettersi con me, sebbene non l’avessi incontrata per 26 anni. La nostra nuova relazione era a quel punto fresca e aperta e ci ha lasciato liberi di essere in compagnia l’uno dell’altra.

Quindi come dico sempre STAI CON LA SENSAZIONE!

L’andare nella storia non serve assolutamente a nulla per rimuovere il problema, cosa che le storie stesse sono. Anche restare a livello delle sensazioni con l’intenzione di farle andare in una certa direzione è inutile, in quanto questa intenzione arriverà dal gioco problematico della mente.

Rileggi queste parole se necessario più volte fino a che non vedrai con chiarezza quello che viene affermato.

Questa NON è una nuova informazione su come risolvere un problema della mente ma una informazione che ha in sè un semplice e unico messaggio.

I problemi non possono essere risolti, spariscono quando sono DISSOLTI, e nulla di essi resta.

La mente ha sviluppato molte strategie per evitare di toccare quelle sensazioni che sorgono prima del mentale e quindi ci sono degli schemi che portano ad evitarle, ma se l’attenzione resta sul naturale dispiegarsi delle sensazioni stesse, senza muoversene via, quelle sensazioni cadranno.

Quando questo accade non ci sarà nulla, nessuna attivita’ mentale e nessuna sensazione; e in questo c’è libertà, una libertà dal problema originale, ovvero l’idea che di essere una persona.

Tu e io e tutti gli altri esseri non siamo quello che crediamo di essere, siamo questo che resta quando tutto quello che può esse classificato come personale cade via.

Siamo NULLA, Vuoto, impersonale e libero.

Questa è la strada verso casa, non c’è altra porta.

Possa tu riconoscere quello che è scritto qui e passare attraverso questa porta senza cardini che non hai mai in realtà lasciato.

Con amore,

Avasa

Surprise

La gioia della Vita stessa risiede nella sorprese, cosa sarebbe infatti la Vita se uno conoscesse tutto il suo futuro prima che esso accadesse? Varrebbe la pena vivere?

Ogni cosa che accade a noi succede e basta, non può esser fatta accadere e non può non essere fatta accadere, è solo lì in attesa.

C’è l’illusione che ci sia un qualcuno che sia in controllo della vita e che questo immaginario qualcuno possa decidere su quel che deve accadere e quello che non deve accadere. Se questo fosse vero non ci sarebbe sofferenza, e invece c’è.

Fino a che è presente questa idea, che ci sia un qualcuno che possa cambiare ciò che avviene, ci sarà sofferenza.

Quando questo concetto cade, anche la sofferenza se ne va, dato che il qualcuno che faceva resistenza non e’ piu’ presente.

Quando accade un lasciare andare, colui il volere di colui che si immagina di essere separato si arrende al volere del Divino, dato che si vede che quel qualcuno di separato in realtà non esiste.

Ogni dettaglio di tutte le circostanze che sembrano comporre la propria apparente vita personale non e’ affatto personale. La Vita accade senza il consenso di colui che si immagina di essere una persona.

La Vita semplicemente accade.

Avasa

Free falling

Il modo in cui si entra in una nuova situazione di vita è il fattore decisivo di come si attraverserà quella situazione. Il come la si attraverserà decide a sua volta il suo esito e l’ulteriore dispiegarsi delle circostanze esterne della propria vita.

Se è presente paura quando ci si approccia ad una nuova situazione, sarà allora questa paura che detterà il risultato di ciò di cui verrà fatta esperienza. Ci sarà dunque un attenersi e restare attaccati a ciò che ci si immagina di conoscere già.

Se non c’è paura presente, il risultato dipenderà e sarà dettato da questa mancanza di paura. Ci sarà un dare il benvenuto a ciò che arriva, una volontà a entrare nello sconosciuto con fiducia.
Questo è vero in ogni e ciascuna circostanza dove veniamo confrontati con una situazione per cui non abbiamo nessun tipo di impronta, di cui non abbiamo alcuna esperienza precedente.

Considerando che c’è la possibilità di un tanto decantato cambiamento quantico, nelle prossime settimane, verso una predetta “nuova dimensione”; siamo pronti a questo salto nella coscienza?

Se in precedenza siamo stati aperti e pronti a risvegliarci a questa possibilità, avremo in modo naturale incorporato l’informazione al punto di intuirla.

Quando abbiamo compreso intuitivamente qualcosa, allora non possiamo temerla, in quanto la nostra paura di qualunque cosa è sempre dovuta all’ignoranza che abbiamo a riguardo. Se quindi capiamo, al punto di comprendere intuitivamente, allora la paura non può essere presente in quella particolare circostanza.

Questo significa piuttosto semplicemente che quando entriamo in qualunque nuovo momento nella nostra Vita in modo aperto e senza paura, è perché siamo stati aperti in precedenza a quella certa informazione che ci è stata data, e quindi siamo stati preparati a questo nuovo momento.

Il concetto di vivere in una nuova dimensione richiede l’essere aperti e incoporare e incamerare molte informazioni che sembrano risiedere un pochino oltre i normali confini della salute mentale; dato che non avremmo un’impostazione pregressa in questa realtà tridimensionale per quello che potrebbe arrivare in una nuova dimensione.

Forse questo salto quantico non accadrà; ma in un certo senso non importa. Se c’è la volontà, la prontezza ad abbracciare qualunque cosa la vita porti in ogni e ciascun momento della giornata: questo sarà in se stesso un fare un passo verso l’ignoto e un lasciare andare lo ieri, sarà un distacco dal passato.

In questo modo si è già in una nuova dimensione e la Vita può e potrà muoversi in un modo magico e senza limitazioni, senza paura.

Perché aspettare un’altra giornata o persino un nuovo momento per ciò che le predizioni promettono che sta per venire? Se si è aperti e volenterosi a ricevere il nuovo, allora il salto è già accaduto, e ciò che è promesso da un mondo governato dal carbonio sette in un momento del futuro, sarà scoperto esser qualcosa che era già qui da sempre.

In questo modo un’altra dimensione sarà solo un’altra esperienza, un altro nuovo giorno come tutti quelli di cui hai già fatto esperienza.

Fidati e lascia andare, semplicemente salta senza vedere se o dove atterrerai: in questa caduta libera e sarai libero, libero da quel te di ieri. La vera libertà è libertà dal concetto di essere un qualcuno. Questa realizzazione che non si è una persona E’ la nuova dimensione.

Avasa

The Master Dreamer

Nella tradizione tolteca un essere umano nasce nel sogno di un altro essere umano che ha raggiunto un punto di comprensione intuitiva tale da dargli la capacità di risognare il mondo.

Colui che ha questa capacità è conosciuto come il Maestro del Sogno. Egli infatti riarrangia il sogno della Vita in modo tale che le circostanze esterne danno una capacità più grande a coloro che sono vivi a quel tempo di realizzare anch’essi la loro la capacità di diventare un Maestro del Sogno.

Il desiderio più profondo del Maestro del Sogno è quello di realizzare lui stesso questa capacità di risognare il mondo, mentre il secondo desiderio è che tutti coloro che sono vivi nel sogno in quel momento realizzino anch’essi la propria capacità di risognare il mondo.

Il primo passo verso questa abilità di sognare il mondo è quello di rendersi conto che emozioni e pensieri sono gli elementi costitutivi, i mattoni, di ciò che appare esteriormente come il mondo stesso. Una volta che si è realizzato questo, l’abilità di creare un nuovo mondo si sviluppa. Fin da subito questa iniziale realizzazione dà inizio ad un nuovo disegno del mondo stesso.

In questo processo si ritorna allo stato naturale e si riacquista la capacità di vedere attraverso gli occhi dell’ amore, un amore che è a quel punto la mano che guida il dipingere una nuova immagine del mondo.
Si tratta della capacità di sognare un mondo in cui tutto il beneficio è qui grazie a tutti coloro che hanno raggiunto la posizione di Maestro del Sogno, sia ora che in passato.

Sei pronto a lasciar cadere tutte le convinzioni su cui finora ti sei appoggiato, che sono tutte informazioni di seconda mano, e a cominciare a sognare quel mondo che desideri vedere manifestato?
Questa capacità è tua in questo momento, è il tuo diritto di nascita.

“Beati i sognatori, perché erediteranno il mondo”, Gesù Cristo.

Con molto amore,

Avasa

The helper

Ciò che diventa chiaro dopo un periodo di ricerca conscia è che la mente basata sull’ego vuole sempre essere di aiuto nel raggiungimento dell’illuminazione. Questa è una strategia per mantenere l’immagine che si ha di sé come autore delle azioni o il controllore di ciò che sta semplicemente accadendo.

Qualunque forma di meditazione che mantenga un’intenzione proeitta un momento nel futuro e fino a che quel momento immaginario nel futuro è intrattenuto a livello mentale lo sarà anche la continuazione del concetto di ego. Ciò che è necessario affinchè accada il risveglio è la realizzazione che non c’è nessun passato o futuro, solo il momento che si è già dissolto quando è stato reclamato come esistente.

Nel vedere l’Uno non c’è nè più un passato nè futuro, se non come un pensiero che sorge nel momento, ma non c’è ADESSO! Il termine “Sii qui e ora” non ha un senso in tutto questo vedere perchè dove è l’ORA?

Questa espressione inoltre implica che ci sia un qualcuno che sia qui e ora e questo non è vero. Non c’è e non c’è mai stato un qualcuno qui e ora, tale espressione si basa su una profonda ignoranza e viene data come un ordine – a partire da questa ignoranza – verso un immaginario qualcuno. C’è solo questo e questo è già passato nel momento in cui viene reclamato essere “questo”, perchè viene immediatamente rimpiazzato da un nuovo “questo”.

Infatti a meno che la parola QUESTO si riferisca in modo diretto alla Consapevolezza, che è il permanente “questo”, essa è una parola usata in modo scorretto. Consapevolezza è una presenza immutata, permanente, persino in quei momenti in cui l’attenzione è sugli oggetti e quindi non consapevole di sè. E’ SEMPRE presente come QUESTO che non puo’ essere descritto, perchè non è una cosa in quanto tale, è indescrivibile per il fatto stesso che non ha una descrizione.

Di solito quando avviene un’esperienza che la mente ha reclamato essere illuminazione si afferma con stupore l’espressione, “wow è indescrivibile”. Questa è la descrizione di un qualcosa, NON di nulla. Nel momento della realizzazione non c’è uno “wow” ma al massimo uno “wow” gentile, una sorta di “AH! Questo!” in tutta la sua ovvietà, la sua totale familiarità.

Il cosiddetto ricercatore spirituale è stato riempito di stupidaggini da blaterio spirituale e confronta questo non-sense contro tutte le esperienze che incontra in attesa che esso combaci con quelle esperienze a conferma che l’illuminazione sia avvenuta. Il momento di illuminazione è qualcosa che si conferma da solo e che non combacia con nessuna descrizione data in precedenza perché non ha una descrizione.

Nessun aiuto di nessun tipo è necessario perché l’ego porti all’eliminazione dell’ego in quanto immaginaria entità quando si vede che l’ego è solo una attività.

Qualunque aiuto o sforzo fatto con un’intenzione garantirebbe la continuazione del concetto di ego facendo sì che esso resti intrattenuto nella mente come entità immaginaria.

Questo non siginifica che ci debba essere un astenersi dalle esperienze, in effetti le esperienze sono accolte in modo ancora più pieno che mai perché non c’è nessuno che le rifiuti e quindi sono accolte e espresse in modo totale. Vengono, restano come espressione temporanea e si dissolvono, lasciando dietro QUESTO che NON è una esperienza. Tutto sta semplicemente accadendo, a nessuno.

Troppo spesso si vedono in giro aiutanti che offrono soluzioni – nella forma di un agire deliberato – ad un immaginario qualcuno che possa quindi fare qualcosa per far accadere il momento in cui si realizzi che non esiste un autore delle azioni. Ma è solo l’azione che accade a partire dall’Immobilità che la rilascia e fa sorgere poi un’altra “bolla” di attività. Questo è lo scherzo, è lo scherzo Divino, perché TUTTA l’azione è un’azione Divina. Colui che si immagina possa resistere a questa realizzazione e colui che immagina di non resistere più sono entrambi attività dell’Uno.

Nessuno realizza e nessuno non realizza, sono entrambe azioni impersonali, che sorgono come sensazione o pensiero, sono testimoniate dalla Consapevolezza Vuota, da nessuno.

Quando questo è visto con chiarezza è ovvio che tutto il vedere è visto, testimoniato, dallo stesso Essere e che questo Essere stesso è ciò che si manifesta in modo temporaneo come le cose, anche se in se stesso resta quel nulla in cui la manifestazione accade, tutto è Uno.

Questo allora è “Io”, Io sono il nulla da cui tutto si manifesta E la manifestazione stessa. Questo è vero di tutti noi, perchè non c’è un NOI, c’è solo Io.

Io sto apparendo come te e me, come questi oggetti apparentemente separati in tutte le circostanze. Quindi non c’è separazione, ma solo apparente separazione, la prima è una CREDENZA e la seconda è una cosa VISTA. La prima è solo un’illusione della seconda, il testimoniare, in quanto non c’è un vero testimone ma solo testimoniare. Attraverso l’intera creazione c’è solo azione e nessun autore.

“C’è azione ma non ne esiste autore”.
Buddha

“C’è quindi scrivere ma nessuno scrittore, un verbo ma non un sostantivo”.

Avasa

BE your Self

Nel 99% delle volte nella nostra vita il 99% delle persone che incontriamo
ci dicono come DOVREMMO essere e quanto siamo sbagliati.
Poi viene un momento in cui una piccola voce dentro dice
BASTA! SONO ME STESSO! Non posso essere altrimenti!
Da quel momento la matematica cambia……
le persone che incontriamo iniziano a essere sempre più in accordo
con quello che facciamo o diciamo,
con il nostro essere in accordo con noi stessi.
Allora anche coloro a cui non piacciamo ci rispettano,
proprio perchè onoriamo e rispettiamo noi stessi.
Come potrebbe essere altrimenti? Quando dall’inizio alla fine
tutto è un unico Sé, il nostro stesso Sé.
Non ci sono altri quando l’Amore è vero.

Avasa

None to enlighten

Nell’intraprendere un cosiddetto cammino spirituale l’illusione fin dal principio sarà quella che ci sia un’entità, un qualcuno dentro il corpo-mente che sta cercando l’illuminazione. Questa illusione non è del tutto vera, è una illusione, non c’è davvero un qualcuno. E’ solo un pre-concetto della mente e basta. Basandosi su questo pre-concetto la mente dà istruzioni a un immaginario qualcuno riguardo a COME questo immaginario qualcuno possa ottenere l’ILLUMINAZIONE.

Illuminazione è il vedere, da parte di nessuno, che non c’è nessuno. Illuminazione è quel momento in cui è realizzato che non c’è nessuno nella forma umana e che non c’era mai stato e mai ci sarà. Com’è allora possibile, basandoci sul pre-concetto -sbagliato fin dal principio – che ci sia un qualcuno rimuovere qualcuno che non esiste, attraverso un’azione deliberata, intenzionale per togliere questo qualcuno?

L’intero concetto di un qualcosa, di un evento chiamato illuminazione esiste in questa idea che ci sia QUALCUNO presente che possa ottenere l’illuminazione. Il qualcuno che non è altro che un pre-concetto della mente. L’illuminazione dunque non esiste, perché non c’è qualcuno che la possa ottenere. Il che ci lascia con QUESTO soltanto, con ciò che è, l’apparizione manifesta nel Nulla. Ciò che è già il caso. Anche adesso lo è. Questo significa che il momento in cui la mente si è convinta che c’è qualcuno, essa inizierà a passare il tempo a creare modi per rimuovere quello che non è mai esistito, se non come un’idea, un’idea che la mente stessa intrattiene di questa immaginaria entità. Chiaramente questo è ridicolo. Questa è come un’ombra che cerca di raggiungere una scopa fatta di ombra con una mano d’ombra con l’intenzione di auto-cancellarsi. Tutto ciò che è richiesto fin dal principio è di guardare per vedere direttamente se qualcuno sia presente se non come un’idea, come una cosa, come una entità. Non si troverà nessuno e ciò che sta guardando è Nulla.

Avasa

Me + You = One

Di cosa consiste in realtà la Vita? Non parlo delle nostre cosiddette vite private e personali, ma della Vita nel suo insieme. Perché tu o io possiamo fare esperienza della Vita ci devono essere due cose presenti, un’esperienza e un qualcosa che fa esperienza. A dispetto di cosa sia esperito, sia esso negativo o positivo, queste apparenti due cose devono esserci, senza di esse non ci sarebbe esperienza. Ciò che dovrebbe esserci chiaro, eppure per qualche ragione non lo è, è che facciamo esperienza del nostro corpo alla stessa maniera in cui facciamo esperienza di qualunque altro oggetto, ovvero come una cosa.

In qualche modo ci siamo un po’ confusi a livello di identità con l’esperienza e abbiamo perso di vista ciò che fa esperienza e notiamo appena questo fatto. Reclamo che il corpo sia ciò che sono quando in effetti questa non è la mia esperienza di prima mano. La mia esperienza di prima mano è che “io”, qualunque cosa essa sia, non è il corpo, ma ciò che conosce il corpo in quanto esperienza. Io faccio esperienza del mondo, di cui il mio corpo è solo una parte, e quindi ovviamente sono ciò che fa esperienza, eppure in qualche modo sono caduto in caso di “scambio di persona” e reclamo di essere il corpo, che è invece una mia esperienza e lo prendo come ciò che sono.

Se rivendico questo come vero, sto reclamando di essere un oggetto così come ogni altra cosa nel mondo è un oggetto. Eppure è chiaro che l’oggetto non è ciò che fa l’esperienza, ma l’esperienza stessa. TUTTA l’esperienza del mio mondo, incluso il mio corpo, è ESPERITA e tutte queste cose sono esperite da un qualcosa che ne fa esperienza. Quindi se il corpo non è ciò che “Io” sono, allora “Io” deve essere parte di qualcosa di diverso dal corpo, qualcosa che in sé è assente di ogni esperienza. Come soggetto di ogni esperienza oggettiva – e tutta l’esperienza E’ oggettiva – “Io” deve essere il soggetto e come questo “Io” soggettivo non posso essere in me stesso un oggetto. Io non sono l’oggetto e quindi non posso essere io stesso un’esperienza, ma l’assenza di una esperienza. Come assenza dell’esperienza sono una non-esperienza che può prendere la forma di ogni esperienza della Vita, del mio mondo. Questo deve essere vero di ogni essere umano.

Noi, ognuno di noi, mentre appare come un oggetto separato, è in realtà la non-esperienza che fa esperienza del mondo attraverso la forma umana, che è in sé una parte della nostra esperienza. Noi quindi non siamo il corpo in sé. Il corpo è uno strumento per fare esperienza dell’esperienza umana. Senza di esso “Io” non potrei fare esperienza d’Amore, di gioia, di tristezza, di dolore, di simpatia per gli apparenti altri o potrei fare alcuna altra esperienza che costituisce l’esperienza umana. Questo incredibile e complesso veicolo che è l’”Io”, la non-esperienza, ha bisogno per poter fare esperienza della Vita di questo oggetto che per errore è stato chiamato “Io”. “Io” non sono più questo corpo di quanto la mia auto sia “Io” quando mi dimentico che è il corpo che la guida. “Io” sono ciò che appare dentro il corpo come una non-esperienza. In qualche modo questo fatto molto ovvio è stato ignorato, cosa strana visto che dovrebbe invece essere la più ovvia.

Se mi cerco come questa non-esperienza, questo “Io”, cosa trovo? Di certo non un’esperienza! Infatti nulla, o piuttosto un niente una non-cosa, DEVE essere trovato. Vedo che sono assente dell’essere un qualcosa. “Io” non sono una sensazione o un sapore o un odore o un colore o una forma, cose attraverso cui si possono descrivere gli oggetti, ma sono l’assenza di tali cose. Sono una sorta di presenza in cui “Io” sa in qualche modo di essere presente, ma come cosa? Non ne ho idea, non posso descriverlo, eppure è ovvio che questo che non ha descrizione, ma è consapevole di sé, è ciò che sono, io sono Nulla.

Quindi deve essere lo stesso per tutte le forme umane, questa non-esperienza che vive attraverso la forma esperita e che fa esperienza del mondo. Se questo è il caso, allora è così! Questo è il luogo in cui incontro pienamente gli altri perché qui IO SONO gli apparenti altri, Questo è “Io” e “Io” dell’apparente altro è lo stesso Io. Nel vedere me STESSO come “Io” vedo che tutti gli altri sono lo stesso “Io”. Quindi sebbene la mia esperienza esteriore del mondo sia che è piena di ALTRE persone, la mia esperienza interiore è che tutti gli ALTRI non sono altro che me Stesso. Siamo tutti lo stesso Sé, UN UNICO SE’, il proprio vero Sé è SE STESSI! Tutti i miei immaginari problemi con gli “altri” sono basati su una identificazione errata.

Quindi i miei cosiddetti problemi personali sono basati su questa idea che se fossi un limitato essere umano all’interno di un corpo, quando invece la Verità è che “Io” è in tutti i corpi, io sono illimitato. Tutti gli esseri umani sono quindi questo. Il problema del conflitto, della guerra, dell’odio e di tutte le attività basate sul senso di separazione con gli immaginari altri si dissolvono qui nella realizzazione di questo “NOI”, che in sé è un’illusione, sono tutti “Io”, tutti lo stesso Sé che funziona attraverso ogni forma. Tutti i problemi dell’umanità sono basati su questo preconcetto sbagliato di separazione, questa identificazione scorretta di se stessi.

E’ tutto basato su un caso di “scambio di identità”. L’unico modo quindi per risolvere TUTTI I problemi sia personali che i problemi di TUTTA l’umanità in tutto il mondo è vedere con chiarezza ciò che “Io” è. Quando so che sono te e tu sei Io, che siamo tutti “Io” finalmente l’Amore è ciò che è vero di noi. Quando l’azione davvero sorge dal riconoscimento conscio di questo Amore tutta l’azione servirà sia se stessi che il Sé. La realizzazione e il risveglio di ciò che siamo è la risposta a TUTTI i problemi dell’umanità. Tu sei l’esperienza o CIO’ che fa l’esperienza? Guarda da te perché solo tu sei l’autorità di formulare la risposta. E’ ciò che chiamiamo Io una cosa o quel consapevole nulla che sta leggendo queste parole ATTRAVERSO il corpo? Se vedi questo con chiarezza allora hai appena realizzato che ciò che hai letto è il tuo proprio messaggio per te stesso. Bentornato a casa, al luogo che non hai mai lasciato!!!

“Meno consapevoli di quello di cui dovremmo essere più certi, la nostra essenza trasparente come vetro”.
William Shakespeare

Avasa

Feeling the fear

Non c’è nulla di male con l’essere preoccupati di quello che sta accadendo nel mondo, ma se ci identifichiamo con questo, allora desensibilizziamo il corpo e soffriamo. La paura può invece essere usata per rivitalizzare il corpo e portare focus sulla mente: quando questo è chiaro possiamo dare il benvenuto alla paura nel riconoscimento che possiamo beneficiane.

Viviamo in tempi strani al momento e chiunque non senta paura è o illuminato o ha un problema mentale, ma non sono certo quale dei due casi sia il mio!

Quello di cui ho parlato per anni, sta ora accadendo e se possiamo affrontare questo e non nasconderci nella speranza che andrà via, tutto potrebbe allora cambiare per il meglio e usciremmo da questa situazione tutti più forti in noi stessi. Se siamo capaci di essere aperti e permettere all’impatto dell’informazione di essere sentito, esso ci guiderà al nostro vero Sè. Sì, dovremo affrontare sensazioni come il sentirci senza possibilità di aiuto o di inutilità, ma se queste sensazioni saranno sentite appieno arriveremo a un luogo in noi stessi in cui siamo il potere che crea l’universo. Questo è dove il cambiamento per TUTTI può accadere, SOLO da lì. Tu non sei solo in questo, in quanto molti stanno realizzando ciò che sta accadendo e sono pronti a essere aperti, senza nascondersi, cosi che portare un cambiamento è una possibilità.

Non ci sono piani o strategie che cambieranno la situazione attuale su questo pianeta. Solo attraverso il permettere che quello che vediamo e ascoltiamo abbia il suo effetto su di noi senza negarlo esso porterà quel cambiamento tanto necessario. “Io” è il potere più grande che esista e solo l’ “Io” può cambiare il sogno del mondo. Ciò che è richiesto adesso è che prendiamo ciò che sta accadendo per affrontare qualunque cosa sorga come reazione e che restiamo presenti a essa fino a che “Io” non si riveli. Ci stiamo volgendo verso un tempo di illuminazione di massa, di consapevolezza conscia del fatto che siamo tutti lo stesso Essere, questo è qualcosa che sta già accadendo. La paura appartiene a quel qualcuno che si immagina di esistere, l’ego, e questi morirà nel fuoco della paura lasciando dietro di sé ciò che non muore mai e che non è mai minacciato, “Io”.

Questa è la nostra avventura.

Avasa