The helper

Ciò che diventa chiaro dopo un periodo di ricerca conscia è che la mente basata sull’ego vuole sempre essere di aiuto nel raggiungimento dell’illuminazione. Questa è una strategia per mantenere l’immagine che si ha di sé come autore delle azioni o il controllore di ciò che sta semplicemente accadendo.

Qualunque forma di meditazione che mantenga un’intenzione proeitta un momento nel futuro e fino a che quel momento immaginario nel futuro è intrattenuto a livello mentale lo sarà anche la continuazione del concetto di ego. Ciò che è necessario affinchè accada il risveglio è la realizzazione che non c’è nessun passato o futuro, solo il momento che si è già dissolto quando è stato reclamato come esistente.

Nel vedere l’Uno non c’è nè più un passato nè futuro, se non come un pensiero che sorge nel momento, ma non c’è ADESSO! Il termine “Sii qui e ora” non ha un senso in tutto questo vedere perchè dove è l’ORA?

Questa espressione inoltre implica che ci sia un qualcuno che sia qui e ora e questo non è vero. Non c’è e non c’è mai stato un qualcuno qui e ora, tale espressione si basa su una profonda ignoranza e viene data come un ordine – a partire da questa ignoranza – verso un immaginario qualcuno. C’è solo questo e questo è già passato nel momento in cui viene reclamato essere “questo”, perchè viene immediatamente rimpiazzato da un nuovo “questo”.

Infatti a meno che la parola QUESTO si riferisca in modo diretto alla Consapevolezza, che è il permanente “questo”, essa è una parola usata in modo scorretto. Consapevolezza è una presenza immutata, permanente, persino in quei momenti in cui l’attenzione è sugli oggetti e quindi non consapevole di sè. E’ SEMPRE presente come QUESTO che non puo’ essere descritto, perchè non è una cosa in quanto tale, è indescrivibile per il fatto stesso che non ha una descrizione.

Di solito quando avviene un’esperienza che la mente ha reclamato essere illuminazione si afferma con stupore l’espressione, “wow è indescrivibile”. Questa è la descrizione di un qualcosa, NON di nulla. Nel momento della realizzazione non c’è uno “wow” ma al massimo uno “wow” gentile, una sorta di “AH! Questo!” in tutta la sua ovvietà, la sua totale familiarità.

Il cosiddetto ricercatore spirituale è stato riempito di stupidaggini da blaterio spirituale e confronta questo non-sense contro tutte le esperienze che incontra in attesa che esso combaci con quelle esperienze a conferma che l’illuminazione sia avvenuta. Il momento di illuminazione è qualcosa che si conferma da solo e che non combacia con nessuna descrizione data in precedenza perché non ha una descrizione.

Nessun aiuto di nessun tipo è necessario perché l’ego porti all’eliminazione dell’ego in quanto immaginaria entità quando si vede che l’ego è solo una attività.

Qualunque aiuto o sforzo fatto con un’intenzione garantirebbe la continuazione del concetto di ego facendo sì che esso resti intrattenuto nella mente come entità immaginaria.

Questo non siginifica che ci debba essere un astenersi dalle esperienze, in effetti le esperienze sono accolte in modo ancora più pieno che mai perché non c’è nessuno che le rifiuti e quindi sono accolte e espresse in modo totale. Vengono, restano come espressione temporanea e si dissolvono, lasciando dietro QUESTO che NON è una esperienza. Tutto sta semplicemente accadendo, a nessuno.

Troppo spesso si vedono in giro aiutanti che offrono soluzioni – nella forma di un agire deliberato – ad un immaginario qualcuno che possa quindi fare qualcosa per far accadere il momento in cui si realizzi che non esiste un autore delle azioni. Ma è solo l’azione che accade a partire dall’Immobilità che la rilascia e fa sorgere poi un’altra “bolla” di attività. Questo è lo scherzo, è lo scherzo Divino, perché TUTTA l’azione è un’azione Divina. Colui che si immagina possa resistere a questa realizzazione e colui che immagina di non resistere più sono entrambi attività dell’Uno.

Nessuno realizza e nessuno non realizza, sono entrambe azioni impersonali, che sorgono come sensazione o pensiero, sono testimoniate dalla Consapevolezza Vuota, da nessuno.

Quando questo è visto con chiarezza è ovvio che tutto il vedere è visto, testimoniato, dallo stesso Essere e che questo Essere stesso è ciò che si manifesta in modo temporaneo come le cose, anche se in se stesso resta quel nulla in cui la manifestazione accade, tutto è Uno.

Questo allora è “Io”, Io sono il nulla da cui tutto si manifesta E la manifestazione stessa. Questo è vero di tutti noi, perchè non c’è un NOI, c’è solo Io.

Io sto apparendo come te e me, come questi oggetti apparentemente separati in tutte le circostanze. Quindi non c’è separazione, ma solo apparente separazione, la prima è una CREDENZA e la seconda è una cosa VISTA. La prima è solo un’illusione della seconda, il testimoniare, in quanto non c’è un vero testimone ma solo testimoniare. Attraverso l’intera creazione c’è solo azione e nessun autore.

“C’è azione ma non ne esiste autore”.
Buddha

“C’è quindi scrivere ma nessuno scrittore, un verbo ma non un sostantivo”.

Avasa

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.