The Advaita message

Domanda:

Ho notato dal tuo sito web che non hai seguito un ‘percorso’, ma che il risveglio è accaduto naturalmente, cosa che è incoraggiante.

Risposta:

Una volta che inizi a capire il messaggio dell’Advaita vedrai che non c’è un cammino, dato che si è già ciò che si sta cercando.
Ciò che siamo è nulla ed è a partire da questo nulla che l’azione della ricerca sorge con l’intenzione di trovarSi come se fosse un qualcosa. Naturalmente fino a che la ricerca continua non può accadere il venire a riposare in ciò che è prima dell’azione, il Sé. Ecco da dove accade il concetto di cammino.
Proviamo molti differenti approcci quando diventiamo consci che la ricerca è iniziata e presumiamo che ciò che cerchiamo sia altro da dove siamo adesso: tutti i tentativi di arrivare a ciò che crediamo che sia altrove, in un altro momento, sono destinati a fallire.
Il fallimento alla fine è il rilasciarsi di quell’azione di ricerca, fatta da nessuno, ciò che resta allora è riconosciuto come essere stato sempre presente ed è visto come ciò che si è. In realtà è così semplice, ma la mente dice altrimenti. Persino implicare che sia semplice è immaginare che possa essere fatto da qualcuno, quando invece non è possibile in quanto l’idea che ci sia un qualcuno è proprio ciò che deve cadere. Deve accadere in modo naturale, quindi nessun metodo fatto da un immaginario qualcuno può rimuovere quel qualcuno.

Avasa

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.