Inner and outer world

Domanda:

Caro Avasa, vivo dei momenti di meraviglia, mi succede di camminare per la città e incontrare persone con cui ci guardiamo profondamente negli occhi e in quel momento ho come la sensazione di scomparire o a volte qualcosa che mi dà la sensazione di un richiamo, gli alberi e le piante mi trasmettono una intensa pace nel cuore e come se gli alberi e le piante tenessero aperte delle possibilità. La domanda è PERCHE’ NON SPERIMENTIAMO QUESTO SENSO DI MERAVIGLIA COSTANTEMENTE TUTTI INSIEME?
Ho tanta voglia di imparare la vita!!!
Un caro saluto di amore

Risposta:

Carissima,
Questa è la domanda che mi sono fatto per anni, e la risposta che è arrivata è: perché non siamo pronti a vivere nel vedere l’Uno.
E’ strano che l’Uno sia in tutto quello che esiste e in questo c’è una credenza profonda di dualità che è in sè una attività dell’Uno.
L’Uno è quindi già il caso e la credenza nel due è anche questo l’Uno che si manifesta.
Quando si è aperti e capaci di incontrare una nuova persona senza aspettativa altra che loro permettano lo stesso incontro da parte loro allora questa è la cosa migliore che uno possa fare in relazione con l’intera umanità affinchè essa venga a questo stesso vedere.
Con molto amore,
Avasa

Domanda:

Sento tutto il dolore e il male che ho fatto e che si riflette nel mondo, mi si sta spezzando il cuore, sento ogni volta che ho fatto si che il mio Dio è migliore, chiedo perdono per ogni guerra che ho potuto causare, io ero solo inconsapevole. Non ho intenzione di scappare da questo……….TUTTA QUESTA GUERRA E’ DENTRO DI ME ? un abbraccio

Risposta:

Non prenderla personalmente dato che questa guerra è in tutti noi dato che siamo lo stesso Uno, la stessa coscienza.
Il desiderio che questa follia finisca è tutto quello che è necessario perché lo schema cambi così che un modo differente di relazionarsi arrivi in futuro.
La realizzazione di ciò che siamo è il carburante che dà a questo desiderio la capacità di manifestarsi.
Il bene più grande che possa essere fatto per l’umanità è il bene più grande che si puo fare per se stessi, realizzare ciò che si è questa è la cosa più alta!
Un grande abbraccio
Avasa

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.