The desire to let go

Domanda:

Se “io” non posso far nulla se non vivere spontaneamente, sapendo che questo porterà a brutte conseguenze nella mia vita, è comunque “giusto” farlo? O è solo un altro scherzo della mente in modo da ottenere ciò che vuole?
Si potrebbe dire che mi attende un destino infelice quanto la vita che purtroppo sto vivendo?
Ci tengo a dire che ciò che potrei fare se mi lasciassi andare non nuocerebbe a nessuno se non al mio ego, ma questo di conseguenza farebbe star male le persone a cui tengo.
Grazie mille in anticipo

Risposta:

Non avresti il tempo di preoccuparti, se accadesse improvvisamente e la mente non lo sentisse arrivare.

Tu non puoi fare NIENTE, questo include vivere spontaneamente LOL
Perché non c’è mai un te che faccia niente. Forse una brutta conseguenza accadrebbe o forse no
questa è di nuovo la mente che cerca di intrappolarti nell’identificazione.

Nota come le sue storie riguardano sempre il futuro quindi vieni attratto via dal momento.
Direi che in realtà vivere in modo spontaneo puo’ portare solo del bene.

Non si tratta di quello che è giusto o sbagliato cosa che è tutto un pensare condizionato, si tratta dell’accadere di quello che ACCADE! Non c’è scelta e non c’è nessuno che la possa fare. Non sei tu a vivere la Vita, la Vita vive te. Ha sempre vissuto quel corpo e lo farà sempre, l’apparente te non rientra neppure nella scena eccetto che come forma pensiero che sorge.

Potrebbe ferire altri ma solo il loro ego può essere ferito e dato che questa è la cosa che pregano che accada ogni giorno perché preoccuparsi del loro ego? La gente attraverserà quello che deve attraversare e non sono affari tuoi, se attraversano questa cosa saranno liberati dal concetto di ego.

Non puoi proteggere nessuno da se stesso. Questa preoccupazione per gli altri non è Amore non lasciarti prendere in giro dal condizionamento appreso che porta con sé un senso del dovere.
Comunque se il risveglio accade lo farà e non hai parola a riguardo
e se coloro attorno a te reagiscono allora questo è il modo in cui le cose sono e dovrebbero essere, tutto è perfetto.

Solo l’ego viene ferito, quando c’è la capacità di di dire Si alla vita allora dove è quel qualcuno che resiste, dove è la sofferenza? Hai ragione è la mente che cerca di intrappolarti nell’identificazione.

Con Amore,
Avasa

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.